Il Piano Stralcio per l’Assetto
Idrogeologico (P.A.I.) è stato introdotto con la legge 183/1989 con
lo scopo di individuare le aree a rischio idrogeologico e definire le
corrispondenti misure di salvaguardia.
In Sardegna è stato approvato con
decreto del Presidente della Regione Sardegna n. 67 del 10/07/2006.
Esso rappresenta un fondamentale
strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo ai fini della
pianificazione e programmazione delle azioni e delle norme d’uso
del suolo, finalizzate alla conservazione, alla difesa ed alla
valorizzazione dello stesso, e alla prevenzione del rischio
idrogeologico individuato sulla base delle caratteristiche fisiche ed
ambientali del territorio regionale.
Il D.P.C.M. del 29 Settembre 1998 detta
le linee guida per la redazione del P.A.I.
Si individuano 3 macrofasi:
- Individuazione delle aree a rischio idraulico
Vengono individuati in cartografia di scala adeguata, i tronchi di rete idrografica. Per ciascuno di essi verrà compilata una scheda che riporti sinteticamente la tipologia del punto di possibile crisi, le caratteristiche idrauliche degli eventi temuti, la descrizione sommaria del sito, la tipologia dei beni a rischio e le informazioni disponibili sugli eventi calamitosi del passato.
- Perimetrazione delle aree a rischio idraulico
Nel P.A.I. Sardegna sono individuate
quattro aree di pericolosità idraulica, riferite ad eventi
caratterizzati da portate al colmo calcolate in base a quattro
differenti tempi di ritorno.
Hi4: pericolosità idraulica molto
elevata. Sono le aree con una probabilità di inondazione riferita ad
una portata con tempo di ritorno di soli 50 anni.
Hi3: pericolosità idraulica elevata.
Sono le aree con una probabilità di inondazione riferita ad una
portata al colmo con tempo di ritorno pari a 100 anni.
Hi2: pericolosità idraulica moderata.
Sono le aree con una probabilità di inondazione riferita ad una
portata al colmo con tempo di ritorno pari a 200 anni.
Hi1: pericolosità idraulica bassa.
Sono le aree con una probabilità di inondazione riferita ad una
portata al colmo con tempo di ritorno pari a 500 anni.
Una volta note le aree a pericolosità
idraulica, si ottiene la misura del rischio idraulico mediante
l’espressione Ri = Hi * Ei * V
Dove Ei rappresenta la categoria di
elementi a rischio presenti in un’area (anch’essi sono suddivisi
in 4 classi), e V la vulnerabilità degli elementi a rischio.
Anche le aree di rischio (diverse
quindi da quelle di pericolosità), sono individuate da un numero:
Ri4: area a rischio idraulico molto
elevato
Ri3: area a rischio idraulico elevato
Ri2: area a rischio idraulico medio
Ri1: area a rischio idraulico moderato
- Fase di programmazione della mitigazione del rischio
L’ultima fase consiste nella decisione delle misure da prendere in merito alla mitigazione del rischio idraulico. Esse possono consistere in interventi strutturali, o non strutturali. È ovviamente auspicabile che la maggior parte dei finanziamenti concessi, vengano utilizzati per ridurre il rischio nelle aree a rischio maggiore.
Le norme di attuazione del P.A.I. (
negli articoli 27, 28, 29, 30), indicano quale tipo di intervento è
consentito effettuare nelle rispettive aree a pericolosità
idraulica.
Risulta di fondamentale importanza conoscere se ci si trova in una zona Hi, poichè i vincoli imposti potrebbero impedire un certo tipo di pianificazione piuttosto che un altro.
Risulta di fondamentale importanza conoscere se ci si trova in una zona Hi, poichè i vincoli imposti potrebbero impedire un certo tipo di pianificazione piuttosto che un altro.
Norme di attuazione del P.A.I:
Qua sotto viene riportata un’interessante mappa dove sono evidenziate le aree sopra accennate ( più quelle a pericolosità e rischio geomorfologico, sempre normate dal P.A.I.), relative al comune di Cagliari.
Chiunque volesse, può sbizzarrirsi nel condurre un’analisi più dettagliata e navigare tra i quartieri della città o in qualsiasi comune sardo. Si può approfittare dell’ottimo servizio offerto da Sardegnageoportale:
Per maggiori informazioni
sull’argomento trattato, è possibile consultare le linee guida del
P.A.I.:
Per una conoscenza più approfondita si rimanda al sito della Regione Sardegna:
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