venerdì 16 maggio 2014

Come ti distruggo un pezzo di città - il canyon di Tuvixeddu

Il canyon che mette in collegamento la parte centrale della via Is Maglias con la parte finale della via Falzarego è un tortuoso passaggio lungo circa un chilometro, di larghezza variabile, con pareti alte fino a 35 metri, che permetteva il rapido trasporto agli impianti di trasformazione del materiale cavato nel colle di Tuvumannu


Originariamente, come dichiarato dalla dott.ssa Donatella Salvi, ex-soprintendente ai vincoli archeologici di Cagliari e Oristano nonché responsabile scientifico dell'indagine archeologica condotta su Tuvixeddu, l'Italcementi (che qui ha cavato fino agli anni '70) avrebbe dovuto realizzare unicamente un tunnel. Nel tempo, però, fu realizzato questo enorme taglio, utilizzando il materiale asportato per la produzione della calce (che, secondo quanto detto dallo speleologo Marcello Polastri e dal prof. Roberto Copparoni, fu utilizzato per la costruzione di Bergamo nuova e di Milano 2). 


Il canyon è caratterizzato dalla forma a S, poiché nella sommità del colle era ed è ancora presente la Villa Mulas-Mameli, già villa Massa; e proprio la presenza della villa dei proprietari della cava ha causato la profonda deviazione nel tracciamento del canyon artificiale. Nella situazione attuale si può ammirare l'indisturbato volo del gheppio che nidifica nelle sue pareti rocciose, e capita spesso di trovare interessanti fossili, abbastanza comuni alle pareti di questa zona. Sicuramente ha rivestito particolare importanza all'interno del dibattito pubblico sul tema lavori sì/lavori no nella questione Tuvixeddu il problema della viabilità locale e di scorrimento. 


Si tratta principalmente della famosa strada che sarebbe dovuta passare a ridosso del parco, proprio dentro il canyon, e che avrebbe completato la viabilità di scorrimento così come è stata configurata nel piano del traffico. La questione è complessa. Il progetto avrebbe consentito di completare il collegamento urbano tra il versante est di Cagliari e quello ad ovest, realizzando così una direttrice fondamentale di scorrimento che manca alla città.

Più nel dettaglio l'infrastruttura stradale, nel suo complesso, avrebbe consentito di porre in collegamento diretto l'asse litoraneo cagliaritano (via San Paolo, svincolo della Scaffa, via Roma, viale Colombo, la S.S. 195 - 130) sul versante nord occidentale, con l'asse mediano (S.S. 131, la 554 con lo svincolo di viale Marconi, Genneruxi, Amsicora) sul versante nord orientale all'altezza dell'ex Motel Agip, realizzando un agevole, quanto indispensabile, collegamento tra le zone sud est e le zone ad ovest della città senza interessare la viabilità umana e senza sostanzialmente modificare le strade cittadine, che attualmente risultano ingolfate proprio dalla presenza di correnti veicolari esclusivamente di attraversamento della città.



Questo itinerario si sarebbe inquadrato nel processo di completamento dell'assetto viabilistico della città di Cagliari ed in particolare nella strategia di “rottura” della configurazione radiale delle principali direttrici di accesso urbano e di interconnessione con gli assi di scorrimento ad est e ad ovest della città. II collegamento infatti nel suo sviluppo trasversale (rispetto alla longitudinalità dell'asse litoraneo e di quello mediano) favorisce la ripartizione del traffico sul territorio urbano. 


Tale itinerario avrebbe quindi avuto l'obiettivo specifico di risolvere le problematiche di forte congestione viaria che interessano i collegamenti sul versante in oggetto, ma anche il compito di alleggerire ambientalmente l'impatto che un numero elevato di autoveicoli può avere all'interno delle strade cittadine (soprattutto quelle della Cagliari alta, come viale Merello e viale san Vincenzo, arterie che risultano spesso intasate nelle ore di punta). 

In particolare, nel famoso canyon artificiale di Tuvixeddu, si sarebbe dovuta avere una strada per la maggior parte in superficie, mentre nel tratto più a sud, in trincea parzialmente aperta per scendere successivamente sotto il parcheggio pubblico da realizzare in rilevato. 



Non si sarebbe trattato di “autostrada” come erroneamente si è sentito dire nel corso degli anni, ma appunto, di strada di scorrimento con velocità di progetto di 50 km/h (si tratta di ambito urbano), la cui funzionalità non è data tanto dalle velocità raggiungibili tra i due versanti, quanto piuttosto per i tempi di percorrenza proprio per l’assenza di incroci a raso e conflitti tra diverse correnti di traffico. La strada sarebbe dovuta essere composta da due corsie più banchine, con ampi marciapiedi e, dove possibile, con alberatura continua, con una sezione netta pari a 13 metri. 


Nel tratto del canyon, infine, la viabilità di scorrimento sarebbe coincisa con quella locale. Lungo il confine con il parco archeologico, il marciapiede avrebbe dovuto avere una sezione maggiore, con siepi e alberature, per diventare un percorso pedonale adeguato all’importanza del collegamento. 


Nel tratto di Tuvumannu, invece, ci sarebbe dovuto essere un diverso scenario. La strada di scorrimento sarebbe stata realizzata in interrato, mentre la strada locale sarà in superficie. Attualmente è possibile vedere il cantiere della strada nel tratto di Tuvumannu, proprio sotto la via CastelliQuesto è però bloccato dall'articolo 49 del P.P.R., in attesa che lo stesso venga recepito dal P.U.C. I costi totali di realizzazione dell'intera infrastruttra sarebbero dovuti essere attorno ai 30 milioni di euro. Per il solo tratto di Tuvumannu il costo, finanziato con fondi regionali e europei, è stato invece di 9 milioni. 

Bibliografia:
- Piano attuativo dell'accordo di programma, a cura di Livio De Carlo e Eliana Masoero
- Speciale Tuvixeddu, sul sito della RAS
http://www.regione.sardegna.it/index.php?xsl=510&s=92403&v=2&c=5578&d=1&t=1&tb=5577&st=5
-Tuvixeddu, progetto per la viabilità, a cura di Piu, Gaviano, Meloni, Piras
-Cenni su Tuvixeddu, a cura di Marcello Polastri
http://web.tiscali.it/sfscagliari/tuvixeddu.htm
-Tuvixeddu, vicende di una necropoli, a cura di Donatella Salvi
-Tuvixeddu vive, di Copparoni, Pili e Polastri
-Tuvixeddu 2012, documentario a cura di Francesco Accardo e Alessandro Congiu
Tuvixeddu 2012
-Speciale Tuvixeddu, rubrica a cura di Francesco Accardo per Urban Center Cagliari

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