martedì 20 maggio 2014

Radar militari e radiazioni

Diversi anni fa, ben prima che nascesse l'idea di urbanisti.ka e quella dell'associazione Le Officine, di cui urbanisti.ka è solamente uno dei tanti laboratori di lavoro, alcuni di noi (Francesco e Gabriele, con l'aiuto anche di Paolo e di Elisa che non fanno però parte di urbanisti.ka) si erano interessati alle vicende regionali legate all'installazione di radar militari nelle coste della Sardegna. 

L'avevamo fatto con un primo progetto, per altro mai abbandonato, dal nome Essere Esempio

Ci eravamo preoccupati di recuperare alcuni studi e alcune indagini e di intervistare uno specialista del settore, cioè Michele Saba, docente di Fisica all'Università di Cagliari.


Di seguito riportiamo uno stringatissimo riassunto di quanto emerso dalla nostra ricerca (per altro già apparso sul sito dell'Urban Center Cagliari a firma di Francesco) e anche il video integrale dell'intervista fatta al prof. Saba.

L'OMS ha pubblicato gli studi effettuati sui campi elettromagnetici presenti nella vita quotidiana delle persone (particolarmente d'aiuto la pubblicazione dal titolo "What are electromagnetic fields?", presente proprio nel sito del World Health Organization), evidenziando come le linee guida e le normative adottate sia negli USA che nell'UE siano talmente cautelative da indicare fattori di rischio almeno 100 volte minori dei presunti valori che introdurrebbero problematiche per la salute umana (addirittura per i radar si parla di livelli di esposizione con intensità di campo elettrico pari a 0,2 V/m per un valore limite di ben 5000 V/m). I radar emettono segnali a microonde pulsati. La potenza di picco di un impulso può essere anche molto elevata, anche se la potenza media può rimanere invece particolarmente bassa. Quasi tutti i radar si trovano a muoversi o a ruotare: questo riduce la densità di potenza media a cui il pubblico sarebbe esposto nelle vicinanze, sempre ricordando che è necessario limitare le esposizioni nelle aree di accesso pubblico al di sotto dei livelli indicati nelle linee guida. "Fintantochè viene impedito l'accesso del pubblico nelle vicinanze dei radar, i limiti di esposizione ai campi a radiofrequenza stabiliti dalle linee guida non vengono sicuramente superati". E anche se ci si trovasse nelle immediate vicinanze non ci sarebbe incidenza (perchè non si parla di radiazioni ionizzanti).


Intervista, seconda parte: https://www.youtube.com/watch?v=8nDcfYvV1GQ


Intervista, quarta e ultima parte: https://www.youtube.com/watch?v=EulCIb4GBKI


Nessun commento:

Posta un commento